
EcoD si pone l’obiettivo di inserire nei due chiostri e negli spazi aperti del complesso monumentale di SMG installazioni di ecodesign multimediali che fungano da connettore culturale – locale e globale – del paesaggio urbano di Viterbo, del suo territorio e degli ambiti oggetto delle diverse ricerche condotte dall’Università degli Studi della Tuscia.
Lo studio di vari aspetti, legati al capitale naturale, sviluppati dagli studiosi di Unitus, con diversi attori istituzionali e non, e la valorizzazione e la comunicazione dei risultati, mediante l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione, sono alla base della progettazione delle installazioni.
Il capitale naturale è qui inteso nell’accezione di paesaggio e spazi essenziali per la sopravvivenza e/o il benessere dell’uomo che devono essere tutelati per la loro importanza strategica nella definizione di servizi ecosistemici (Ministero per la Transizione Ecologica – MITE).
L’organizzazione di queste installazioni è pensata come un luogo di trasferimento del know how delle molteplici e diversificate attività di ricerca, i cui strumenti e metodi si innovano costantemente, adeguandosi a target e a contesti ambientali in continua evoluzione.
L’uso di tecnologie innovative quali, Human Interface GIS, Storytelling, Gamification, Voicemap per la fruizione e la diffusione del sapere sarà elemento funzionale ad attrarre un pubblico che vada al di là della cerchia degli addetti ai lavori, attivando processi di dialogo culturale e favorendo la partecipazione della cittadinanza.
Human Interface: installazione multimediale interattiva
Attraverso la fusione efficace di creatività umana, tecnologie artistiche e cinematografia digitale l’utente potrà interagire con un ologramma, rivolgergli domande ed ottenere risposte in tempo reale e in più lingue (compresa la Lingua dei segni), facendo avere la percezione di star dialogando con un essere umano (life-size character). I personaggi olografici interattivi saranno programmati con funzionalità comunicative mirate a specifici temi di ricerca dell’Unitus, fasce di età e nazionalità. L’innovazione espressa dalla metodologia è predisposta verso una visualizzazione di immagini 3D senza l’ausilio di occhiali appositi, in alta qualità e con una risoluzione fino a 8k. L’alto livello tecnologico permette all’immagine olografica di essere in perfetta definizione sia al buio, sia in ambienti con condizioni di luce controllata.
La metodologia è brevettata OLOS® (brevetto europeo EPO/PCT extension n.14723500.6, brevetto MISE UIBN n.0001416412, marchio europeo UAMI n.011115367, design europeo UAMI n.002572685-001).
I suoni della natura: la voce degli alberi
La digitalizzazione nel settore forestale, attraverso l’innovazione tecnologica, presenta nuove strade per un ampio monitoraggio delle risorse degli alberi.
Una sfida cruciale risiede nell’efficiente raccolta, archiviazione e analisi dei dati. In particolare, TreeTalker® (TT+), una piattaforma IoT multisensoriale, consente la raccolta di dati autonoma e quasi in tempo reale sui singoli alberi.
Il suo approccio a sensori stratificati cattura i principali parametri eco-fisiologici, tra cui la crescita radiale dell’albero, la densità del flusso di linfa, il contenuto di acqua del fusto, la penetrazione della luce della chioma, i componenti spettrali della luce e i parametri di stabilità dell’albero.
L’obiettivo di questo progetto è il monitoraggio continuo in tempo reale degli attributi ecofisiologici del nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica) situato nel chiostro medievale del complesso di S. Maria in Gradi utilizzando la piattaforma TreeTalker®.
Sfruttando l’edge computing per la progettazione di dashboard, questa iniziativa mette in luce l’importanza del monitoraggio dei singoli alberi e le ricche informazioni che fornisce su crescita, tassi di traspirazione e salute generale.
L’obiettivo non è solo quello di migliorare la nostra comprensione dei ruoli vitali degli alberi nel nostro ecosistema, ma anche di aumentare la consapevolezza pubblica sul loro significato.
In definitiva, questo progetto cerca di amplificare i metaforici “suoni degli alberi”, illuminando la complessità della loro esistenza e il profondo impatto che hanno sulla nostra vita quotidiana.
Di seguito è riportata un’istantanea dei dati TreeTalker®, catturando il tasso di traspirazione (densità del flusso di linfa), i dati sul microclima (temperatura dell’aria sotto la chioma) e un confronto tra la banda di luce visibile e il vicino infrarosso.
La raccolta dei dati continuerà per tutto il progetto, culminando in una discussione e un’analisi esaustive dei risultati alla sua conclusione.
Installazioni InGradi EcoD
Con l’intento di rafforzare la collaborazione tra università e istituti di scuola secondaria di secondo grado del territorio, l’ultima attività del WP6, InGradi EcoD, è stata sviluppata in sinergia con il Liceo Artistico dell’Istituto “Francesco Orioli” di Viterbo nell’ambito di una convenzione stipulata con l’Ateneo della Tuscia. La prima fase è stata dedicata ad una serie di incontri tra i docenti dell’Università della Tuscia e la prof.ssa Cinzia Pace, docente di riferimento per il liceo, per sviluppare le idee progettuali. Nella seconda fase, i bozzetti sono stati discussi con l’ufficio tecnico dell’Università della Tuscia al fine di verificare la fattibilità degli stessi negli spazi dell’Ateneo. Durante la terza fase si è passato alla realizzazione delle installazioni dedicate al tema ambientale e culturale. Tali opere di eco-design sono state pensate per essere collocate sia negli spazi verdi che circondano il complesso di Santa Maria in Gradi sia nei chiostri. Tali opere sono state o saranno realizzate in parte dagli studenti del Liceo Artistico e in parte da artigiani locali selezionati dal liceo.
Le installazioni sono il frutto di digital Art, elaborazioni fotografiche, pannelli con tecniche miste, colori, forme geometriche nello spazio, ritmi, equilibri, giochi di luce che hanno la funzione di sprigionare stati emozionali profondi e di rendere il giusto omaggio all’esperienza della natura in un luogo d’arte, oltreché di cultura e ricerca, del Complesso di Santa Maria in Gradi.
Alcune installazioni rappresentano dei veri e propri prototipi realizzati attraverso specifici applicativi per la modellazione 3D di superfici plastiche, come ad esempio le panchine dotate di pannelli solari e ricariche batterie.
Alcune installazioni sono dedicate al supporto di monitor, per cui l’utente, tramite un sensore circolare potrà selezionare l’approfondimento e visionare i contenuti attivati, relativi alle ricerche sul capitale naturale dell’Unitus.
Le installazioni saranno posizionate tenendo conto anche dell’attività di Gamification prevedendo uno spazio per l’applicazione del QRCode.
L’obiettivo dell’ideazione delle installazioni è stato duplice: innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le attività dell’Università della Tuscia nell’ambito del rapporto cultura-natura, approfondire e gestire le procedure progettuali di un processo estetico – artistico per una visione sistemica d’insieme.

Gamification e Voice Map
L’applicazione di Gamification vede un gioco basato sul riconoscimento di QR-Code installati sul sito identificato dal progetto SMG e potrà essere fruito on-site (muovendosi nel territorio) e a distanza (tramite mappa virtuale).
ll gioco porterà l’utente a svolgere un’indagine direttamente collegata ai contenuti e alle caratteristiche del territorio di riferimento e si potrà sviluppare su un numero di 10 postazioni di visita (a fini saranno usate le 10 installazioni come supporto).
Il gioco, espressione di fruizione collaborativa, prevede un percorso a prove di tema geografico, ambientale storico-artistico ed economico, il cui superamento consente di visitare virtualmente i vari ambienti di una ricostruzione simulata del bene culturale e dei suoi chiostri e di produrre oggetti virtuali.
La Voice map per ripercorrere le fasi del complesso di SMG dall’origine ai nostri giorni, permetterà agli utenti di ascoltare la descrizione del sito/luogo della cultura, del territorio e dei relativi contenuti storico/artistici, paesaggistici e ambientali narrata sotto forma di racconto (storytelling culturale) arricchito da contributi video e foto.
Sarà fruibile anch’essa in presenza o a distanza, e costituita da una mappa grafica che rappresenta il percorso connettendo una successione di postazioni che rappresentano le diverse attrazioni del percorso di visita nell’area di riferimento.
Cliccando su ciascuna icona, o più semplicemente inquadrando appositi “marcatori grafici”, l’utente potrà ascoltare un brano della storia costruita sui contenuti del Complesso di Santa Maria in Gradi (ed anche visualizzare il contributo video per la fruizione da remoto).
